Nel maggio del 1900 lo storico Carl Ludwig Patsch ha visitato Myzeqeja. Con la macchina fotografica che aveva con sé voleva immortalare momenti diversi della vita degli albanesi di quella zona.
Una delle foto mostra musicisti mentre suonano per le strade, vestiti con gli abiti caratteristici dell’epoca. Un’altra mostra i chierici del monastero di Zvërnec, realizzata il primo maggio del 1900. Il 17 maggio, poi, Patsch si è recato a Berat, dove ha scattato diverse foto alla città (dove spicca il bazar) di quel periodo.
Carl Ludwig Patsch e la sua collezione
E’ un’intera collezione quella di Carl Ludwig Patsch, ritrovata negli archivi dall’albanologo Robert Elsie e che riporta alla luce diverse sfaccettature dell’Albania di un secolo fa.
Carl Ludëig Patsch (1865-1945), storico e archeologo, è nato in Boemia ma è cresciuto in Ucraina. Studiò storia, geografia e filologia classica all’università di Praga, dove ha conseguito un dottorato su Strabone nel 1893.
Ha insegnato prima a Vienna e, a partire dal 1893, a Sarajevo, dove fu nominato direttore del museo regionale della Bosnia. Nel 1904, fondò a Sarajevo l’istituto di balcanologia, di cui è stato direttore fino al termine della prima guerra mondiale, quando il museo chiuse e lui fu costretto a tornare a Vienna.
E fu proprio lui, nel 1922, a fondare il museo nazionale di Tirana sotto richiesta del governo albanese. E’ noto per i suoi libri sugli illiri e, in legame diretto con l’Albania, per il libro Der Sandschak Berat in Albanien, Vienna 1904.
Il libro fu il risultato dei suoi viaggi nell’area di Valona e di Berat nella primavera del 1900. Al suo interno sono presenti numerose fotografie – non tutte di alta qualità – così come anche molti schizzi su antichi manufatti che trovò in Albania: statue greche e romane, tombe antiche, scritture, monete e manufatti di incisione su pietra: di tutto questo, oggi, non si è conservato nulla.




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